Recuperare la serenità

«Quando distribuivano l’ansia, io ero già lì dalla sera prima»

(C.M. Shultz)

Scommetto che anche tu, quando andavi alle elementari, ti divertivi a camminare sul bordo di granito del marciapiede, stando attento a non mettere il piede sulla strada, ma nemmeno sul marciapiede, e a non calpestare le righe. E, se ti conosco bene, riuscivi anche a fare tutto questo saltellando su una gamba sola. Di fatto, se non ti vergognassi un po’, saresti capace di farlo anche adesso. La capacità è rimasta.

Eppure, se dovessi trovarti improvvisamente al posto degli operai della foto di Ebbets (“Lunch atop a Skyscraper” – 1932 – 260 metri di altezza), quella capacità, scomparirebbe, e la foto è famosa proprio perché quelle persone dimostrano una dote non comune.

Se adesso fossi, con i piedi penzoloni sulla città, probabilmente cominceresti a sentire un forte batticuore, il tremito alle gambe e anche alle braccia, qualche giramento di testa… e tutti i sintomi dell’ansia.

Senza dover andare a New York, oggi puoi comprare un po’ di ansia anche in Italia:LunaPark per pochi euro, puoi provare macchine che distribuiscono ansia molto intensa, anche se per pochi minuti che, di solito, sembrano lunghissimi. Questi distributori di ansia si trovano a Gardaland, a Mirabilandia, e, comunque, nei Luna Park: luoghi dove chi ha già abbastanza ansia da non doverne comprare, evita di andare.

Ansia e paura sono due facce della stessa medaglia: si chiama ansia quando il motivo della paura non è evidente, ma la radice è identica. La differenza più significativa, tra ansia e paura, è che, in genere, quando si ha paura si scappa, mentre quando non si può scappare la paura diventa ansia.

L’ansia è una forma particolare di paura: è la paura di non poter confidare su se stessi per superare il pericolo che appare incombente.

Perché si sviluppi l’ansia occorrono due condizioni. La prima è quella di essere intelligenti. Chi non sa vedere il pericolo incombente non va in ansia: il sonnambulo che cammina sul cornicione non pensa al pericolo, e continua a dormire. ScrofaloSe non ci fosse la capacità di immaginare il futuro, tipica dell’intelligenza, non potrebbe esserci ansia. Per questo gli ansiolitici tradizionali sono variazioni sul tema del vino: «bevo per dimenticare», per non vedere le conseguenze future dei miei errori passati. E anche gli ansiolitici farmacologici riducono l’efficienza intellettiva: se non si vedono i problemi (v. altro articolo), non si va in ansia.

La seconda condizione è la sfiducia in se stessi, relativamente alla situazione ansiogena. Gli operai della foto qui sopra, potrebbero andare in ansia di fronte ad un esame per prendere un diploma, se non si fidassero della loro capacità di studiare, o di fronte alla moglie che chiedesse conto di un ritardo nel rientrare a casa, se non si fidassero della loro capacità di spiegarsi bene.

La sfiducia in se stessi è normale, e si sviluppa in seguito ad un processo di crescita (di cui ho parlato in un altro articolo, a questo link) che riguarda tutte le persone che non soffrono di gravi malattie mentali. É quindi normale provare l’ansia in determinate condizioni, che sono diverse da persona a persona. Se queste condizioni disturbano, per esempio l’ansia quando si viaggia in aereo o la paura di animali, è sempre possibile imparare a superarla mediante appositi esercizi di decondizionamento, rivolgendosi a psicoterapeuti esperti nella cura delle fobie, (perché si chiamano così, in termini tecnici) che in una decina di incontri risolvono il problema.

Se, invece, per qualsiasi motivo, la sfiducia in se stessi aumenta, allora c’è il pericolo che si estenda, e coinvolga ad uno ad uno, tutti gli aspetti della vita: un fallimento, un errore con conseguenze più gravi del previsto, un periodo di insuccessi, possono portare la persona a dubitare sempre di più delle proprie capacità, ed a diventare sempre più ansiosa. La presenza di una novità, che sia di origine fisiologica oppure fisica, scatena il timore di non riuscire a controllarsi, e la reazione di tutto il sistema nervoso che va in allarme. Un rumore improvviso, ma anche una variazione interiore, come potrebbe essere un assestamento intestinale o gastrico, portano la persona a reagire come se fosse in pericolo, con la tachicardia ed i tremori di chi potrebbe trovarsi sulla trave del grattacielo con gli operai della foto.

In questi casi, anche se la tentazione di fare da soli è forte, di fatto è molto più efficace farsi aiutare: è inutile sprecare giorni dell’unica vita di cui si dispone.

Il primo aiuto da chiedere è al medico di famiglia.medico La saggezza insegna che dal medico non si va portando la diagnosi, ma i sintomi, altrimenti ci si comporta come se si fosse più competenti del medico. Quindi non si va a dire «sono in ansia», ma «ogni tanto ho tachicardie, tremori, eccetera…». Il medico proporrà una visita e gli esami del caso, per verificare che la condizione ansiosa non nasconda problemi fisiologici da curare diversamente.

Nel caso si possa escludere che si tratti di malattie, e si ritenesse che la causa è l’ansia, allora sarà utile ricorrere ad un farmaco. Gli ansiolitici non vanno presi tutta la vita, non vanno usati in modo autonomo, ed occorre un buon confronto col medico. Di solito è meglio la preparazione in gocce, per un dosaggio più preciso. Inutile prendere 10 gocce quando ne bastano 5. Col medico si decide come aumentare, quando stabilizzarsi, e quando cominciare a diminuire, perché anche la riduzione va fatta gradualmente, per evitare scompensi e ritorni del disagio.

Il farmaco, tuttavia, non è sufficiente: serve per ridurre i sintomi, ma non aiuta a cambiare le abitudini e gli atteggiamenti che hanno portato alla condizione ansiosa. Per questo, occorre anche, sempre, il confronto con una persona che sappia identificare dove è possibile cambiare, senza chiedere miracoli o sforzi impossibili. Per chi ce l’ha, può essere sufficiente un vero amico… per chi non ce l’ha… c’è sempre la possibilità di affittarlo… Nel dubbio, una chiacchierata via email, senza impegno, per capire di più, si può sempre fare…

Pubblicato da

Alessandro Zucchelli

vedi www.sanzuc.it